Bangkok, Buenos Aires, Las Vegas,
Montreal, Barcellona, Londra, San Paolo in Brasile, New York, Berlino e Ibiza
sono, nell’ordine, le città con la miglior vita notturna del mondo. Diciamo la
verità: questa notizia, diramata dalla CNN, era attesa con ansia mista a
trepidazione dalla popolazione mondiale. Sono annunciati nel frattempo, montagne
di ricorsi contro l’esclusione, provenienti dagli uffici legali di alcune
importanti città quali Roma, Milano, Dublino, Amsterdam, Edimburgo, Monaco,
Madrid, Budapest e Praga. Rimini, Montecarlo, Savona, Alghero, Sabaudia, Cirò
Marina predispongono, invece, la documentazione per essere ricompresi nella
classifica di prossima pubblicazione riguardante i centri meno popolosi, ma
altrettanto ricchi di iniziative piacevoli e spassose. A Berchidda si pensa di
spalmare le manifestazioni più significative su un arco di tempo maggiore;
questo stratagemma potrebbe influenzare l’autorevole giuria americana,
comportando un ripescaggio in extremis del nostro piccolo, ma intraprendente
centro. I criteri che hanno ispirato questo elenco sono stati nell’ordine la
compagnia, la buona musica, il totale delle notti dedicate al divertimento, la
possibilità di vivere un’esperienza degna di essere ricordata. Mettiamoci nei panni di un gruppo di giovani
che intendono andare in vacanza questa estate.
Quattro romani, oppure tre
milanesi o per rimanere a casa nostra quattro sardi. Si riuniscono un
pomeriggio per programmare nei dettagli al meta delle vacanze estive
all’indomani del conseguimento della maturità. “Hai sentito afferma il primo-
l’ultima sulle città che presentano le occasioni migliori per divertirsi”? “Non
ne so niente dimmi – risponde il secondo- sono curioso di conoscere le ultime
novità”. “Bangkok è il top, ma mi sembra un po’ lontanuccia- replica il primo-
io opterei per Buenos Aires dove il livello del divertimento è assicurato”. Il
terzo interlocutore non è d’accordo “Attenzione a scegliere delle città di
continenti lontani; la nostra Europa, con città come Londra, Berlino o Barcellona,
mi attira di più perché ho sentito dire che in queste metropoli per un motivo o
per l’altro non ci si annoia proprio”.
La discussione potrebbe continuare
all’infinito con preferenze indirizzate alle altre città presenti in
classifica. Sorge spontanea un interrogativo: chi redige questo genere di
classifiche ritiene di poter dirottare qualche giovane, impressionandolo con l’attendibilità
di queste graduatorie? Chiunque abbia un minimo di buon senso risponderebbe che
nessuno si sogna di partire verso una di queste destinazioni perché colpito
dall’affidabilità di queste informazioni. Se non sono utili, perché non condizionano
le scelte, perché pubblicarle. Forse non comprendiamo le recondite strategie di
vendita del divertimento?
La nostra generazione era più autentica ed aveva
modeste possibilità di scelta: Tè danzante se il ballo era organizzato nel
pomeriggio e veglione se la festa si svolgeva a partire dalle 22. Gruppi di
musicisti locali riproponevano i motivi maggiormente in auge e il divertimento
era assicurato.
Nel nostro paese non si sono ancora spenti i ricordi della
riuscita dei veglioni organizzati dalla locale banda musicale o dal circolo
degli studenti. Il successo di una manifestazione era sancito dall’alto numero
dei partecipanti e comportava una congrua disponibilità di denaro per
finanziare le iniziative degli organizzatori. Il divertimento personale era
determinato, invece, dalla buona compagnia, dall’intelligenza, dall’arguzia e
dalla comicità dei compagni d’avventura e dalla predisposizione d’animo con la
quale si affrontavano le serate. Non esistevano i privè, l’esclusività dei
tavoli non era garantita, gli ingressi alle serate erano più abbordabili; a
fine serata, spesso, la gioia nei nostri animi era profonda non tanto per
l’ignoranza di classifiche banali, ma soprattutto per la genuinità della
compagnia e la spensieratezza della nostra giovane età.
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