sabato 18 luglio 2015

Vita notturna

Bangkok, Buenos Aires, Las Vegas, Montreal, Barcellona, Londra, San Paolo in Brasile, New York, Berlino e Ibiza sono, nell’ordine, le città con la miglior vita notturna del mondo. Diciamo la verità: questa notizia, diramata dalla CNN, era attesa con ansia mista a trepidazione dalla popolazione mondiale. Sono annunciati nel frattempo, montagne di ricorsi contro l’esclusione, provenienti dagli uffici legali di alcune importanti città quali Roma, Milano, Dublino, Amsterdam, Edimburgo, Monaco, Madrid, Budapest e Praga. Rimini, Montecarlo, Savona, Alghero, Sabaudia, Cirò Marina predispongono, invece, la documentazione per essere ricompresi nella classifica di prossima pubblicazione riguardante i centri meno popolosi, ma altrettanto ricchi di iniziative piacevoli e spassose. A Berchidda si pensa di spalmare le manifestazioni più significative su un arco di tempo maggiore; questo stratagemma potrebbe influenzare l’autorevole giuria americana, comportando un ripescaggio in extremis del nostro piccolo, ma intraprendente centro. I criteri che hanno ispirato questo elenco sono stati nell’ordine la compagnia, la buona musica, il totale delle notti dedicate al divertimento, la possibilità di vivere un’esperienza degna di essere ricordata.  Mettiamoci nei panni di un gruppo di giovani che intendono andare in vacanza questa estate.
Quattro romani, oppure tre milanesi o per rimanere a casa nostra quattro sardi. Si riuniscono un pomeriggio per programmare nei dettagli al meta delle vacanze estive all’indomani del conseguimento della maturità. “Hai sentito afferma il primo- l’ultima sulle città che presentano le occasioni migliori per divertirsi”? “Non ne so niente dimmi – risponde il secondo- sono curioso di conoscere le ultime novità”. “Bangkok è il top, ma mi sembra un po’ lontanuccia- replica il primo- io opterei per Buenos Aires dove il livello del divertimento è assicurato”. Il terzo interlocutore non è d’accordo “Attenzione a scegliere delle città di continenti lontani; la nostra Europa, con città come Londra, Berlino o Barcellona, mi attira di più perché ho sentito dire che in queste metropoli per un motivo o per l’altro non ci si annoia proprio”.
La discussione potrebbe continuare all’infinito con preferenze indirizzate alle altre città presenti in classifica. Sorge spontanea un interrogativo: chi redige questo genere di classifiche ritiene di poter dirottare qualche giovane, impressionandolo con l’attendibilità di queste graduatorie? Chiunque abbia un minimo di buon senso risponderebbe che nessuno si sogna di partire verso una di queste destinazioni perché colpito dall’affidabilità di queste informazioni. Se non sono utili, perché non condizionano le scelte, perché pubblicarle. Forse non comprendiamo le recondite strategie di vendita del divertimento?
La nostra generazione era più autentica ed aveva modeste possibilità di scelta: Tè danzante se il ballo era organizzato nel pomeriggio e veglione se la festa si svolgeva a partire dalle 22. Gruppi di musicisti locali riproponevano i motivi maggiormente in auge e il divertimento era assicurato.
Nel nostro paese non si sono ancora spenti i ricordi della riuscita dei veglioni organizzati dalla locale banda musicale o dal circolo degli studenti. Il successo di una manifestazione era sancito dall’alto numero dei partecipanti e comportava una congrua disponibilità di denaro per finanziare le iniziative degli organizzatori. Il divertimento personale era determinato, invece, dalla buona compagnia, dall’intelligenza, dall’arguzia e dalla comicità dei compagni d’avventura e dalla predisposizione d’animo con la quale si affrontavano le serate. Non esistevano i privè, l’esclusività dei tavoli non era garantita, gli ingressi alle serate erano più abbordabili; a fine serata, spesso, la gioia nei nostri animi era profonda non tanto per l’ignoranza di classifiche banali, ma soprattutto per la genuinità della compagnia e la spensieratezza della nostra giovane età.

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