venerdì 10 luglio 2015

Basta buste, imbastiture e bellimbusti

“Sardegna terra delle meraviglie” recita lo slogan di uno dei maggiori centri commerciali della nostra provincia. In effetti possediamo delle gemme meravigliose che tantissime altre regioni d’Italia e d’Europa ci invidiano. E noi isolani, consapevoli della rarità dei nostri tesori, facciamo di tutto per proteggerli e preservarli nel loro incomparabile splendore! La meraviglia e lo stupore ci assale nel visitare spiagge incontaminate, boschi selvaggi, natura che conserva ancora un incanto che lascia senza fiato gli attenti osservatori. Proprio da attento osservatore, percorrevo ieri la statale 131 che da Olbia raggiunge Budoni. Fin dall’ingresso nella superstrada sono rimasto basito. Dopo diversi chilometri lo sbigottimento si è man mano tramutato in incredulità e sconcerto. Chi si è permesso? Come è riuscito a depauperare uno dei paesaggi agricoli più caratteristici del territorio? Cui prodest, aggiungerebbero i maestri latini. Insomma non voglio tediare più di tanto i miei 13 lettori; apro un inciso per rivolgere loro un sentito ringraziamento per l’assiduo sostegno che rivolgono alle mie elucubrazioni. D’altro canto se uno dei maggiori scrittori della letteratura italiana si rallegrava per i suoi 25 lettori, dovrei ritenermi ampiamente soddisfatto per averne raggiunto poco più della metà. Bando ai trionfalismi, la carreggiata nei due sensi di marcia era stata completamente ripulita da ogni sorta di immondizia. Cartacce bottiglie di plastica, cartoni, bottiglie di vetro, piatti di plastica fondi, piani, rigidi e semirigidi. Dove erano andati a finire gli ombrelloni rotti, le scarpe spaiate, i contenitori in tetrapak e anche qualche paio di pantaloni senza imbastitura, qualche altro a zampa di elefante ripresentati dopo quarant’anni nelle nuove collezioni autunno-inverno. Tutto era stato recuperato e raccolto all’interno di grandi buste di plastica marchiate da una grande R grassettata su sfondo giallo. Mi è rimasto il dubbio se fosse l’iniziale di Raccolta o di Rifiuti visto la cripticità espressa da una lettera, ma il danno alla natura era stato arrecato! Le piazzole di sosta, lustrate a nuovo come i giorni seguenti l’inaugurazione di questa Grande Opera come trionfalmente fu definita, considerato il ritardo di tre decenni dal suo inizio; neppure la soddisfazione di scorgere un abusivo pacchetto di sigarette vuoto. Mentre la Grecia rischia di uscire dall’euro, la provincia di Olbia si affaccia trionfante sul palcoscenico europeo senza esibire a bordo strada neppure un sacchetto di umido. Eppure i motivi di soddisfazione sono temperati dai sofismi che riescono a produrre di i bellimbusti della politica locale, provinciale e regionale. L’intervento si effettuerà solamente per i primi 30 chilometri da Olbia a Budoni: per i patiti delle bottiglie di acque minerali si segnalano imponenti accatastamenti delle più note ditte quali sughereta, limoncella (ha il pregio di far dimagrire), aranceta, pioppeta, e delle più note bevande lemonmolle e oranmorbida, mentre per gli amanti dei pneumatici si favoleggia di imponenti raccolte alla periferia di Budoni Sud, di Posada e di Siniscola. I collezionisti di elettrodomestici usati rimarranno delusi dopo l’incetta che hanno promosso da qualche anno a questa parte gli zingari; per i più fortunati si segnala la presenza di qualche frigo no Frost e di qualche forno a microonde senza piatto incorporato; disseminati qua e là frantumi di parabrezza dopo il saccheggio del ferro. I provvedimenti politici più semplici e più utili per la collettività sono generalmente i meno praticati. Sarebbe costato poco appaltare tutto il tratto Olbia-Nuoro ma, in questo caso, saremmo venuti meno alla filosofia autolesionista che da sempre ci accompagna. Concludo parafrasando lo slogan iniziale: “Turisti continuate, vi prego, a visitare la Sardegna terra di stupende meraviglie naturali e dalle incomprensibili idiozie umane”.


Nessun commento:

Posta un commento