mercoledì 29 luglio 2015

Collezionisti di anni

In occasione del recente compimento del mio compleanno gli auguri più ricorrenti sono stati “Cento di questi giorni” oppure la schietta espressione sarda ”A chent’annos”. I cento anni erano un tempo le colonne d’Ercole della vita. Raggiungerli o superarli, da qualche decennio a questa parte, non costituisce più una rarissima eccezione, perché l’aspettativa di vita cresce in tutto il mondo. L’Italia è il quarto paese più longevo del mondo. Secondo il rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, una bambina nata in Italia nel 2012 ha una speranza di vita di 85 anni, mentre un coetaneo maschio si attesta su 80,2. Il rapporto raccoglie i dati di 194 paesi su mortalità, malattie, servizi e trattamenti sanitari, investimenti nella sanità, fattori di rischio. Le più longeve sono le donne giapponesi: ben 87 anni L'isola di Okinawa in Giappone detiene il record di ultra centenari: nel 2050 la maggior parte della popolazione centenaria vivrà in Cina (472.000 persone), negli Stati Uniti (298.000), in Giappone (272.000) e in India (111.000). Entro il 2050il Giappone avrà la più alta percentuale di centenari: il 2,6 per mille del totale della popolazione. Il trend della longevità è inarrestabile e non si è mai fermato a partire dal 1840, spiegano gli scienziati che hanno condotto l'indagine. Secondo questi studiosi dovremo iniziare ad usare il termine di quinta età suddividendo le fasce tra bambini, giovani, adulti, anziani e vecchi. Nel gennaio 2011 l'ISTAT ha rivelato che in Italia ci sono 16.145 persone con 100 anni di età di cui 13.040 donne e 3.105 uomini. Nel nostro paese, la Sardegna è la regione in cui si vive più a lungo. Nella nostra isola risiedono, infatti, 22 centenari ogni 100.000 abitanti: la più alta concentrazione al mondo. Nel marzo 2011 c'erano 370 sardi che avevano spento più di 100 candeline. Nel mio paese una donna si è avvicinata ai 110 anni, una è morta a 107, mentre lo scorso anno abbiamo festeggiato il compimento dei cento anni della nonnina del paese. Ogni centro della nostra isola vanta altrettanti record. Questo primato ha spinto l’Organizzazione mondiale della sanità ad inaugurare, da noi, l’Osservatorio Internazionale sulla longevità. Si tratta del primo centro al mondo che si occupa di analizzare i dati provenienti dalle “Blue Zone”, le cinque aree geografiche (Sardegna, Okinawa (Giappone) Loma Linda (California), Ikarìa (Grecia) e Nicoya (Costarica) in cui è più alta la concentrazione di centenari. Studiosi di tutto il mondo, proprio nella nostra isola, hanno avviato, da tempo, uno studio su questo primato chiamandolo AKeA (sigla che riprende la formula augurale "A Kent'Annos"). Il gruppo di studiosi, che si accinge a pubblicare i risultati della ricerca, ha anticipato alcune conclusioni. Le motivazioni sulla lunga vita dei sardi sono attribuibili alla genetica, all'alimentazione, all'ambiente e allo stile di vita. L’alimentazione, caratterizzata da un regime semi-vegetariano, con un buon consumo di legumi, moderato uso di bevande alcoliche e di carne rossa, influenza apprezzabilmente il fenomeno. La dieta nelle zone con picchi di longevità si basa su latte, formaggi, verdure dell'orto, frutta degli alberi dei poderi del luogo,olio e vino autoprodotti. Alimenti genuini che hanno un valore nutrizionale di gran lunga superiore a quelli prodotti dalla grande distribuzione. Il latte, munto dalle pecore degli allevamenti bradi, contiene bacilli che producono sostanze che aiutano a tenere sotto controllo il colesterolo. Anche gli omega 3 e altri grassi protettivi sono presenti in quantità significative nei prodotti fatti in casa. A tutti questi elementi aggiungerei uno stile di vita attivo, operoso e fortemente socializzato; nelle diverse realtà della nostra isola l'anziano è radicato nella propria comunità e nella propria famiglia ed è circondato da rispetto, da affetto e da considerazione. Non trascurerei, infine, l’operosità che ha contraddistinto la nostra gente e quel pizzico di saggezza, di decoro e di serenità che ha accompagnato la vita di gran parte dei collezionisti di anni.



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