La nascita di una stupenda
bambina in un rinomato continente della terra, costituì una giornata speciale per
quasi tutti. La famiglia reale, i parenti, gli amici, la popolazione, tutti
gioirono per il felice evento. Si
organizzò una grande festa per celebrare solennemente un momento epocale per la
collettività. La piccola ricevette ogni sorta di regali che l’arricchirono a
dismisura. Possedeva tutto ciò che avrebbe contribuito ad assicurare felicità e
serenità a se stessa e a tutta la sua gente. Solo tre personaggi non furono
invitati alla solennità; si credeva potessero portare sfortuna alla piccola. I
loro nomi suscitavano apprensione: Inciviltà, Avidità e Inquinamento. Ebbero, comunque,
l’ardire di presentarsi il giorno della cerimonia e, nell’avvicinarsi alla
culla della bimba proferirono una frase che turbò sensibilmente i presenti. “La
tua bellezza - dichiararono ad alta voce e all'unisono- sarà progressivamente deturpata con la nostra costante azione”. E
si allontanarono tra lo sconcerto degli astanti. All’improvviso si fece largo
tra la folla una fatina buona che cercò di attenuare la profezia aggiungendo
“La bellezza sarà progressivamente deturpata, ma potrà essere riconquistata con
la cooperazione di Civiltà, Solidarietà e Ambiente.
Ieri mattina ho notato, dal
terrazzo della mia abitazione, il levarsi sull'altopiano di Buddusò, di una sottile colonna di fumo.
Complice il caldo torrido, la colonna si è progressivamente allargata fino ad
oscurare, nascondendoli, i tralicci dei pannelli eolici che sovrastano le alture.
Poi il succedersi di procedure tristemente note nella nostra travagliata isola
durante la stagione estiva: l’immediato intervento dei volontari del luogo e
degli specialisti da terra; successivamente avvio di azione di spegnimento da
parte di elicotteri e, al termine, dispiegamento di poderosi canadair. La
colonna di fumo si è progressivamente assottigliata fino ad estinguersi
completamente. Oggi desolazione su uno dei territori più ricchi di vegetazione,
di pascoli, di allevamenti e di selvaggina della nostra isola.
La metafora della fiaba è a
questo punto chiarita. La stupenda bambina è la nostra amata isola
che ha avuto tutto per assicurare la felicità ai propri abitanti e per
suscitare l’ammirazione degli amanti delle sue bellezze. Ai lettori il compito
di continuare il triste esercizio di porre ogni tassello al proprio posto. Ai
rappresentanti delle istituzioni a tutti i livelli l’obbligo morale e civile di
aggredire, risolvendolo definitivamente, il fenomeno; esso continuerà a
protrarsi fino alla effettiva realizzazione di un rinnovato sentimento di
civiltà, di un rinvigorito senso della solidarietà e di una sensibilità
ambientale più diffusa e articolata.
P.S. Non troverete la fiaba nel
libro “365 fiabe per non dormire” o tra quelle di Andersen o dei Fratelli Grimm
perché nasce dalla fantasia del sottoscritto. Il finale lo dobbiamo scrivere
con i nostri comportamenti quotidiani se vogliamo assicurare progresso, benessere e felicità alle
generazioni future.
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