lunedì 6 luglio 2015

I segreti di un maestro


“Giuseppe guarda” ha esclamato sorpresa mia nuora. Ho sollevato lo sguardo ed ho intravisto a fianco all’uscio di casa un uccellino piccolo, indifeso che, accucciato sul proprio nido, meditava probabilmente sui recenti drammi dell'umanità.
Confesso la mia ignoranza. Non ho riconosciuto il genere cui apparteneva. Avrei voluto avere al mio fianco la scrittrice Susanna Tamaro che sarebbe stata prodiga di indicazioni sulle abitudini, sulle caratteristiche e sulle manie del mio vicino di porta. Mi avrebbe potuto aiutare anche mio padre o uno dei tanti lavoratori della campagna della sua generazione, che, pur non conoscendo l’aoristo o la perifrastica passiva, riuscivano a distinguere i diversi volatili attraverso il solo portamento, i colori del piumaggio o le acrobazie compiute in volo che costituiscono dei modelli inarrivabili anche per le tanto decantate frecce tricolori.
Era tardi e si rincasava per la cena. Il rumore prodotto dal ruotare della chiave nella serratura ha interrotto le dotte meditazioni del minuscolo pennuto che si è prodotto in un volo repentino. Mentre si allontanava, confortato per la bassa caduta dello spread, ho azzardato a classificarlo all'interno della specie degli scriccioli. Spero non abbia offeso la sua suscettibilità! L’indomani, al chiarore del giorno, nell’uscire di casa, ho istintivamente sollevato lo sguardo accorgendomi che l’abitazione aerea era incustodita. Era uscito di buon mattino a soddisfare i morsi della fame. A pensarci bene anch’io uscivo ad acquistare pane e companatico. Le nostre abitudini coincidevano. Osservando la realizzazione del nido, mi sorprese la maestria del suo progetto abitativo: nessun essere umano per quanto abile sarebbe riuscito a riprodurne le fattezze. Il riparo era stato realizzato su un ramoscello sottilissimo di buganvillea. Il rametto fletteva in continuazione spinto dalle flebili brezze del mattino. Come era riuscito un minuscolo pennuto a realizzare un riparo stabile, solido, resistente che neppure le folate intense di qualche giorno prima erano riuscite ad abbattere. Quale alchimia aveva adottato il novello Brunelleschi per adattare così intelligentemente la sua dimora all’esile rametto? Il nido sospeso testimonia un prodigio della natura. Attendo il ritorno del suo proprietario per chiedergli i segreti di siffatta maestria.

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