giovedì 9 luglio 2015

Anche nelle formiche nel loro piccolo consigliano. Seconda parte

Armato di cellulare alle 7.58 del mattino mi sono recato, ricco di argomentazioni maturate durante le insonni ore notturne. A differenza del principe di Condè di manzoniana memoria, avevo riflettuto attentamente, come mi era stato suggerito, avevo consultato più avvocati di Berlusconi ed, infine, avevo deciso: dovevo in qualche modo dare una lezione di intelligenza e raziocinio alla mia brillante interlocutrice. In fin dei conti era un’umilissima formica. Appena giunto sul luogo della disputa, mentre ripiegavo i panni asciutti, il telefonino stranamente taceva. Il display presentava le classiche icone senza che formicapp dettasse alcun messaggio.
All’improvviso il display si illumina con un beneaugurante buongiorno. Ci siamo penso e aggiungo “Buona giornata a te, posso sapere a quali motivazioni è attribuibile il tuo ritardo”? “I tuoi due minuti di anticipo –la replica appare chiara sul cellulare- comportano per noi distanze difficili da comprendere per chi è abituato a camminare spedito come gli esseri umani. Ho trascorso buona parte della notte ad organizzare i turni di lavoro settimanali e ho inviate diverse squadre a recuperare cibo, altre ad esplorare nuovi percorsi, altre, infine, a segnalare zone umide perché le alte temperature affliggono parzialmente anche noi. Passiamo ad argomenti più seri: hai riflettuto su quanto ti ho detto ieri mattina? Cosa rispondi in proposito”? Replico con une certa autorevolezza “Non offenderti, ma non posso che attribuire il primato alla razza alla quale appartengo. Devi sapere che gli esseri umani sono arrivati persino sulla luna. Oggi con un clic ci colleghiamo ad internet e, che so, siamo in grado, per semplificare il mio discorso, di ordinare una pizza e di farcela recapitare a domicilio”.
Mai esempio poteva essere meno calzante. “Conosco i vostri marchingegni visto che in questo momento leggi ciò che penso proprio sul tuo display: ma dimmi siete in grado con uno di questi di trovare una sorgente d’acqua o del cibo depositato in campagna? Vedi noi possediamo un sistema di sensitività ancora più elaborato; attraverso questa catena di particelle infinitesimali, riusciamo ad individuare anche una briciola di pane nel raggio di miglia di distanza ed, automaticamente, ci dirigiamo per approvvigionarci; se la partita è abbondante, avvertiamo tante nostre compagne della presenza di questo meraviglioso bottino. Sai da noi il principio della solidarietà costituisce una regola imprescindibile”. “E per quanto concerne -domando incuriosito- la presenza dell’acqua”? La risposta non lascia adito a dubbi “Possediamo un’acuta percettibilità che ci consente di avvertirne la presenza”. “Ribadisco la nostra superiorità maturata- il mio tono si fa più deciso- attraverso il progresso dei grandi mezzi di locomozione e di comunicazione che hanno consenti di abbattere i tempi di percorrenza delle distanze”. “Anche in questo caso devo aggiungere alcune puntualizzazioni; – la replica si materializza nitida – la sicurezza di questi mezzi lascia alquanto a desiderare; in definitiva cosa ottenete nel trasferirvi da una regione all’altra, addirittura da un continente ad un altro. Esistono forme di alimentazione diverse? Uomini diversi da quelli che avete lasciato? Mi risulta che le razze – a prescindere dal colore siano tutte uguali. Nel nostro universo vantiamo 10.000 diversi tipi di formiche e non si sogniamo di andare a trovarle o a muovere loro guerra attraversando mari, oceani, deserti o catene montuose. Ieri mi hai anticipato di essere più forte di me; anche in questo caso devo smentirti perché tu riesci a malapena a caricarti sulle spalle un tuo simile e trasportarlo per un breve tratto di percorso; Io riesco a sollevare proporzionalmente dei pesi cinquanta volte superiori al mio e a trascinarne altri trenta volte più pesanti”.
Esausto, alla fine, soggiungo “Ma noi siamo i padroni della terra” Il cellulare si surriscalda “Anche questa è una vostra errata convinzione: ieri hai asserito di essere proprietario di questa appezzamento. Avrai sicuramente un documento rilasciato da un’agenzia statale che lo certifica. Ebbene se calcoli quanto tempo trascorri su questo lembo di terra nell’arco di un anno non potrai non constatare che io lo vivo con una permanenza temporale di gran lunga superiore. Se dovessimo considerare lo ius soli o il diritto di usucapione io avrei maggiore titolarità di te”. Alla fine cerco di conciliare una resa ragionevole deponendo ogni velleità di fronte a queste argomentazioni “Che condizioni poni per accettare la mia persona”? “Agisci secondo bontà e rispetto del creato; vivi in accordo con tutti gli esseri che vi abitano ed abbandona ogni forma di supponenza che è arbitraria e disdicevole” la risposta non appare più sul cellulare, ma sembra che io abbia iniziato a comprendere il formichese o, forse, ho creduto di immaginare questo prolungato dialogo, complice un’afosa mattinata di un’estate precoce.

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