lunedì 3 agosto 2015

E...state in RAI

Le riforme, per essere tali, devono essere epocali! Il nostro giovane e smaliziato premier si prepara a dare l’assalto alla corazzata Rai con l’ennesima trasmutazione che, incidentalmente, interesserà soprattutto il ricambio dei vertici dell’ente. A questo punto riforma è fatta! In Italia i mutamenti si attuano in questo modo. Eppure basterebbe ascoltare le discussioni dei fortunati italiani che si sono potuti permettere le vacanze per capire meglio la situazione del paese. “Non è possibile che, durante il periodo estivo, nelle trasmissioni televisive non si trovi niente di interessante” sostiene una signora rivolta alla vicina di asciugamano. Le due persone, avanti negli anni, lamentavano la carenza di programmazione che le portava a disertare la visione e la compagnia del video. Non ho potuto non condividere il loro pensiero. Ho riflettuto che l’ultima trasmissione che avevo seguito era stata una puntata del commissario Montalbano. Iniziava con la scoperta di un cavallo ucciso e abbandonato sulla spiaggia di fronte alla residenza del tutore dell’ordine. Si trattava dell’ennesima replica di una puntata che rivedevo per la terza volta e della quale non ricordavo l’epilogo. Capisco le reti private che, dovendo economizzare sui costi, rifilano vecchie repliche di film e trasmissioni prive di interesse. Stranamente conservano la programmazione di stacchi pubblicitari che, talvolta, sembrano più interessanti delle monotone riproposizioni di scene trite e scontate. La televisione di stato dovrebbe essere più attenta alle esigente di un pubblico che paga un canone annuale; pertanto non dovrebbero esserci vuoti programmatori come quelli propinati, in questo periodo, agli esperti manovratori dei telecomandi.  Eppure ci sono dei programmi che in qualche modo conservano il passo dei palinsesti invernali. I primi sono le dirette sportive; la televisione di stato ha compiuto un grande sforzo finanziario acquisendo i diritti delle vicende competitive più importanti: Giro d’Italia, Tour di France, Vuelta spagnola, Campionati mondiali di nuoto, Formula 1, Basket, Pallavolo e tante e tante altre trasmissioni che determinano la felicità degli appassionati. Alcune repliche sportive sono delle vere e proprie perle, nonostante siano prive del pregio del colore. Le programmazioni in assoluto più noiose che non interrompono la messa in onda sono, però, i dibattiti politici. Darei un suggerimento a chi ha la responsabilità della gestione della loro pianificazione: abolitele. La politica è in vacanza, (molti lo sono tutto l’anno e forse è un bene!) eppure questi signori sono onnipresenti. Siamo stufi di vedere la faccia dei Gasparri, degli Sgarbi e dei Salvini, per citare alcuni dei più assidui frequentatori dei dibattiti, riproposte a tutte le ore con una ripetitività martellante. La monotonia della loro mimica facciale, il finto sdegno nei confronti dell’interlocutore, la noia delle loro disquisizioni mi ha portato, nel tempo, a fare una netta scelta di campo. Appena scorgo le loro sagome, afferro il telecomando cambio canale e mi immergo beato nella visione del commissario Derrick o della Signora in giallo. L’acume, l’intelligenza, l’ironia di questi giganti dello schermo mi riconciliano con la vita. Se, poi, mi imbatto in una vecchia tribuna politica, non posso fare a meno di rimpiangere la lucidità, la saggezza, la proprietà dialettica discorsiva e l’intelligenza dei vari Andreotti, Berlinguer, Malagodi e Almirante: veri e propri titani della parola, appassionati della scelta di campo fatta da giovani e mai rinnegata. Avrei voluto rassicurare le mie non più giovani dissertatrici sul piccolo schermo con questa riflessione “Forse non è male un periodo di astinenza da trasmissioni vuote e inconcludenti. La lettura di un buon libro, una sana passeggiata, un’intelligente discussione con le persone care miglioreranno sicuramente la vostra vita. Se, poi, volete raccogliere un consiglio disinteressato, allungate il tempo delle dormitine pomeridiane e notturne. Avete notato che queste trasmissioni conservano il pregio di conciliarvele”!

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