Allarme droga, emergenza droga: i
titoli dei giornali di questi giorni sono intrisi di ansia e di timore per il
futuro delle giovani generazioni. Le tragiche morti di alcuni giovanissimi
hanno allertato l’opinione pubblica sconvolta turbata per il ripetersi di
critiche situazioni di disagio giovanile. La droga è diffusissima e occorre
affrontare questo fenomeno con provvedimenti efficaci se si vogliono
rassicurare i timori di tante famiglie preoccupate per l’avvenire delle giovani
generazioni. Eppure se consultiamo i documenti ufficiali redatti dagli
organismi preposti scopriamo verità incontrovertibili. Queste appaiono in netto
contrasto con gli allarmi dei mezzi di comunicazione. Non occorre sottovalutare
il problema, ma occorre fare chiarezza su tante fantasie. La relazione stilata
dalla presidenza del consiglio sui dati relativi alle tossicodipendenze segnala
che i morti per droga nel nostro paese diminuiscono progressivamente dal 1993:
i 1002 decessi di quell’anno sono scesi a 344 dell’anno scorso. Circa un terzo.
Il 42% è dovuto ad assunzione di eroina, 8% da cocaina, il 4% da metadone e nel
resto dei casi da altre sostanze. Risulta, inoltre, che i decessi dovuti ad
assunzione di ecstasy sono limitatissimi.
Il consumo di droghe è calato anche tra i giovani in età scolare, mentre
è aumentato l’assunzione di stimolanti e di cannabis. A proposito di questa sostanza
occorre precisare che viene ritenuta meno pericolosa dell’alcol soprattutto
come fattore scatenante di incidenti stradali. Tutti gli altri tipi di droghe,
quali eroina, cocaina, stimolanti, hanno subito un tracollo a partire dal 2008.
La stessa cannabis, data in aumento, presenta un indice pari a zero in Italia,
è vicina allo 0,2 % in Francia, si stabilizza sullo 0,4% in Germania e sfiora il
2% in Inghilterra. L’Italia è il paese con dati meno allarmanti rispetto ai
maggiori paesi europei sia prendendo in considerazione il periodo 15-64 anni sia
l’arco temporale 15-19 anni. Nel nostro paese l’ecstasy raggiunge un prezzo
abbastanza alto relativamente al costo di una singola pasticca che è pari a 17
euro, ma il prodotto da noi presenta una percentuale di purezza superiore agli
altri paesi e quindi l’assunzione delle pastiglie è meno pericoloso. I
provvedimenti di limitazione degli orari dei locali da ballo e quelli relativi
ad un controllo più attento e mirato per contrastare il fenomeno dello spaccio
sono importanti. E’ necessaria, però, un’incisiva azione di sensibilizzazione
sulle conseguenze nefaste che l’assunzione di queste sostanze può provocare
sulla salute e talvolta sulla stessa vita delle persone. Mi ha colpito la
dichiarazione di Giorgia Benusiglio, trentatreenne ragazza milanese, che a 17
anni ha rischiato la vita per aver assunto una mezza pastiglia di ecstasy.
Grazie ad un trapianto di fegato, il primo in Italia, la giovane è tornata a un'esistenza quasi normale e ha deciso di trasformare la sua esperienza in una lezione
di vita, andando nelle scuole a parlare dei rischi legati all'assunzione di
droghe. Giorgia ha sottolineato che non potrà mai dire ai ragazzi di non fare
uso di droghe, ma spiegherà semplicemente che non vale la pena di rischiare la
propria vita per qualche ora di sballo. La concretezza di esempi come il suo,
accostata ad un’intelligente operazione di sensibilizzazione di famiglia e
scuola: sono tasselli importanti ai quali occorre aggiungere concrete
iniziative di prevenzione e di salvaguardia da parte delle istituzioni. Solo così potrà
essere arginato un fenomeno che devasta la serenità e il futuro di tanti.
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