Stupefacente. Talvolta una frase,
una puntualizzazione, un giudizio riescono a scatenare un’infinità di ricordi che
decantavano quasi sopiti. Il commento di Beniamino Piras al mio post
“Arcobaleno di emozioni”, ha suscitato una marea di reminiscenze legate ad un felice
momento della mia vita amministrativa. Riprendo dall'accenno del mio interlocutore ad un colloquio avuto al termine di un
consiglio comunale nel 2002. “Avete realizzato molte iniziative in tanti campi,- mi
disse- ma non avete mai pensato ai nostri ragazzi affetti da disabilità”. Era
vero. La sua segnalazione concerneva le competenze dell’assessorato ai servizi
sociali. L’assessore chiamato in causa ero io. Riflettei su quanto mi aveva
detto. I ragazzi affetti da disabilità vivevano una situazione paradossale.
Accompagnati durante il percorso di studi dalle attenzioni dei docenti della
classe e in particolare dal docente di sostegno, una volta conclusa
l’esperienza sui banchi di scuola, ricadevano sotto l’esclusiva responsabilità educativa
delle rispettive famiglie; queste dovevano affrontare le difficoltà quotidiane
in assoluta solitudine. Progressivamente si allentavano i sentimenti di affetto
e di amicizia dei compagni di scuola impegnati negli studi successivi ed
immersi in nuove occupazioni. Mi capitò di leggere un’articolata ricerca di Anna
Paola Sabatini, docente esperta di ricerche didattiche, che sottolineava i
benefici della musicoterapia. Questo trattamento favorisce tra l'altro il ritrovamento
dell’armonia sia con se stessi che con gli altri, asseconda l’espressività e
facilita l’integrazione. Chi a Berchidda poteva avviare un progetto originale,
ma complesso e difficile proprio perché privo di precedenti esperienze? Pensai
a Marco Calvia, bravissimo insegnante, che aveva maturato una lunga esperienza
di educatore con i ragazzi. Marco chiese un po’ di tempo per riflettere; dopo
una decina di giorni decise di accettare la sfida. Chiese di poter contare su
un collaboratore che stimava: Antonio Meloni musicista straordinario. I passi successivi furono
l’approvazione del progetto nel gruppo di maggioranza guidato da Angelo Crasta e
il successivo inserimento nel piano socio assistenziale. Maria Zanzu, in
qualità di assistente sociale, collaborò felicemente alla riuscita
dell’iniziativa. In cinque lustri di mandati amministrativi, l’avvio di questa
esperienza e la contemporanea nascita del corso di ceramica per lo stesso
gruppo di ragazzi, costituiscono le progettualità di cui oggi vado maggiormente
orgoglioso. Con il tempo soprattutto i genitori e i familiari hanno assunto una
serie di iniziative che hanno portato questo gruppo a costituire un modello
anche per altre comunità. Per questi motivi non posso che augurare lunga vita
all’associazione dell’Orchestra spensierata che costituisce una stupenda realtà
per la nostra comunità.
Complimenti per le tue scelte. Io ho provato con la scuola da quando avevo Valledoria a fare progetti di inserimento, sempre con enormi difficoltà
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RispondiEliminaGiuseppe la scelta di Marco & Antonio fu allora decisamente di grande impatto per iniziare un percorso di inserimento dei nostri meravigliosi ragazzi.Poi come normale nel corso della vita le epoche finiscono ma non tramontano si rinnovano e con l'arrivo dei nuovi operatori maestri di grande passione per la musica,arti manuali e psicomotorie,tutto si rinnova si colora riprendendo vita con vigore. coccolati dall'amore dei genitori e dei volontari dall'amore che tutto il paese rivolge a questi trascinanti simpatici performers questo sono i ragzzi dell'Orchestra spensierata, quelli che sotto lo stesso cielo dipingono colorate emozioni. Con tutto l'amore una fan !!
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