Alle sei del mattino sono stato
svegliato dal canto di un usignolo. Una melodia dolcissima, prolungata che mi
ha riportato alla coscienza della quotidianità. Quasi per incanto, da una
fronda attigua, ha risposto un altro usignolo riproponendo una musicalità quasi
magica che solo la natura riesce a effondere se sappiamo ascoltarla con il
candore dell’infanzia. Che meraviglia! Pian piano ho capito che si era
instaurato un simpatico dialogo che valeva la pena riproporre all’attenzione di
tutti. Per fortuna disponevo nel comodino di un dizionario usignolese-italiano
abbastanza aggiornato, che mi ha consentito di decifrare, credo fedelmente, il
contenuto del loro confronto dialettico. Sorpresa iniziale, parlavano di me.
“Devi sapere -diceva il primo- che il signore che abita in questa casa si è
trasferito in campagna perché non riesce a dormire a casa sua per il caldo
eccessivo?”. “Mi sorprende –ribatteva il secondo pennuto-che i rappresentanti
della razza umana, fermamente convinti di essere superiori a tutti gli altri
animali, si spaventano per temperature che noi affrontiamo serenamente”. “Eppure
mio padre mi raccontava- aggiungeva il primo- che il babbo di questo signore
mieteva sotto il caldo canicolare senza alcun lamento”. “Le generazioni della
razza umana- ribatteva il secondo- si stanno via via rammollendo sfibrate dagli
agi ai quali fin da piccole sono abituate”. “Sarà –replicava il primo- ma io
sono abituato a diffidare di una razza che calpesta i deboli e gli indifesi e
non esita a portare la guerra al suo simile per affermare la propria egemonia”.
“Mi sembri troppo pessimista, i nostri vicini non ci hanno mai creato problemi
ed il padrone di casa, da piccolo, se ben ricordo i racconti paterni, non è
riuscito con la fionda ad abbattere neanche un passero. Quando gli andava bene
staccava la coda a qualche sonnolenta lucertola”. Come si permettono di mettere
in discussione le mie rinomate capacità balistiche - mi sono detto -
scaraventandomi fuori della porta di casa. Mi hanno investito di uno sguardo
tra il divertito e l’ironico e hanno spiccato un festoso volo nel cielo terso
della nostra amata isola.
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