Suscita un’intensa emozione la
notizia che una nuova esistenza si affaccia alla vita e al mondo. Suggestione
che si moltiplica quando sei direttamente coinvolto. Sono meravigliosi e allo
stesso tempo stupendi i sorrisi di tuo figlio e di tua nuora che, in una splendida
giornata di ottobre, ti comunicano che aspettano un figlio. Le sensazioni e le
emozioni provate tanti anni addietro, che erano rimaste sopite nel tuo animo,
all’improvviso si materializzano. I piccoli contrattempi della quotidianità,
che fino a poco tempo a questa parte avevano costituito motivo di angustia,
vengono ricondotti alla loro reale inconsistenza. Istintivamente rivaluti
l’importanza della salute, principio fondante della vita. Trascorrono i mesi e
riscopri il valore del tempo che sembra infinito. Riconteggi i giorni che ti
separano dal lieto evento che, sulle prime sembra lontanissimo, e di colpo
scopri che è trascorso tanto in fretta da non essertene accorto. “Sarà una
bambina e la chiameremo Francesca” e mai nome ti sembra più dolce e musicale.
Che emozione la partenza improvvisa per l’ospedale e poi la lunga ansia in corsia
in attesa di un vagito. Trascorrono le ore e all’improvviso un pianto
liberatorio che ti fa proferire spontaneamente “E’ nata”. Dopo qualche ora, che ti sembra infinita, ti
commuovi alla notizia che tutto è andato bene. L’emozione ti travolge al
primo contatto visivo: non ti interessano i tratti fisiognomici, rimani semmai
sorpreso dalla delicatezza del viso.Gli occhi che sono propri del cielo e del mare della terra sarda, mentre lo sguardo racchiude, nello stesso tempo, la dignità e la fierezza delle genti abruzzesi. Non ricordavi più quanto potesse essere
pura e vellutata la pelle di un neonato. L’arrivo a casa e le inevitabili preoccupazioni
per i pianti notturni, per le piccole febbriciattole, per qualche momentanea
inappetenza. Ti spaventa l’idea di
prenderla in braccio: hai dimenticato come si fa. Eppure ti sorprendi a ritrovare,
quasi d’incanto, spontaneità e naturalezza. Il corpicino caldo e soffice, il
cuoricino che batte con l’impazienza e il sogno di scoprire la vita. Riscopri
il valore salutare dei giochi estemporanei che attingi dalla tua fantasia. Improvvisi
dialoghi in lingue sconosciute, cercando gli adattamenti più affini alle sue
articolazioni vocali. Ogni suo sorriso ti strappa un sorriso. Una statistica
racconta che un bambino sorride duecento volte al giorno, un adulto appena
quindici. Inaspettatamente scopri che, a contatto con la tua nipotina, sorridi
almeno trecento volte nell’arco di una giornata. Il suo sguardo è allo stesso
tempo puro e dolce: la purezza deriva dalla serenità del suo animo, la dolcezza
scaturisce dall’armonia del suo cuore. La gioia che riesce a trasmetterti
annulla qualunque dissapore, scongiura forme di incipiente malinconia, attenua
ogni forma di amarezza. Potenza di una misteriosa, ma sempre più familiare, espressione
che ti affascina e ti ammalia. E’ iniziata una fase esaltante della vita che si
rassomiglia sempre più all’appassionante trama di un film del quale non
vorresti mai leggere la parola fine.
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