sabato 14 maggio 2016

Benvenuta nel mondo delle parole.



Benvenuta nel mondo delle parole. Ho provato un tuffo al cuore nel sentirti articolare le parole più belle del mondo: Mamma e Babbu. L’emozione maggiore è, però, determinata dalla consapevolezza che avevi assunto coscienza di queste due straordinarie espressioni. Mamma colei che ti ha portata a scoprire la bellezza della vita e ti ha stretta per prima al suo cuore; babbu che ti accompagna, con l’amore e l’orgoglio della paternità, nel percorso di crescita materiale e spirituale. Ora è scontata l’enunciazione della parola mamma, meno comprensibile è l’espressione della voce babbu nella perfetta accezione sarda. A ben vedere credo che abbiano interferito i geni della sardità che ti accompagnano e che, inavvertitamente, senza che nessuno te lo abbia insegnato, abbiano prevalso sull'italica espressione babbo. Non che prima non sapessi esprimerti. Piangevi per indicare che avevi fame o che stavi poco bene, sorridevi con lo sguardo per dimostrare che gradivi le attenzioni che ti rivolgevano le persone care. Per saper parlare occorre però saper ascoltare. Sai è una dote oggi poco praticata: tendiamo tutti a prevaricare le idee degli altri. Bisogna prima di tutto essere umili ed entrare nell’ordine delle idee che tutti ci possono insegnare qualcosa; in un secondo momento occorre saper rapportarsi correttamente con il contesto di riferimento e possedere capacità di riflessione e di attenzione. Attraverso il costante confronto e il costruttivo dialogo potremo arricchire il nostro mondo interiore. Attenzione e dialogo sono le costanti che ci consentono una fattiva interazione con gli altri. Ancora parole dirai e abbastanza difficili e complesse. Vorrei aggiungere che l’attenzione è fondamentale nella pratica dell’ascolto e nella fase successiva dell’espressione e implica tutta una serie di funzioni intellettive: la comprensione e nello stesso tempo la conoscenza e la saggezza. Mi auguro che possa ascoltare e recepire le voci più varie: quelle dei tuoi simili, i versi degli animali e gli accenti della natura. Ieri è morto un artista che sussurrava alle pietre, ne ascoltava la voce e le faceva esprimere anche musicalmente; proprio le pietre che notoriamente e proverbialmente sono mute. Ma questa è un’errata convinzione dei tuoi simili che credendosi padroni del pianeta ritengono di essere onniscienti e non capiscono che l’ecosistema possiede un’anima e conseguentemente una sensibilità. Mi auguro e ti auguro che possa crescere con queste poche e semplici certezze: conoscenza, intesa non semplicisticamente come apprendimento di parole nuove, rispetto del prossimo e del mondo che lo sovrasta, e amore per la bontà, la verità e la giustizia.  

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