venerdì 4 dicembre 2015

Ragazzi abbiamo bisogno di voi!



“Ragazzi, abbiamo bisogno di voi! Mentre Renzi dorme, gli istituti scolastici cadono a pezzi.
Segnalateci disservizi e disagi su scuole da incubo la buona scuola, quella vera, incomincia da qui! P.s. E se hai un professore che fa politica faziosa in classe, segnalacelo!”  Postato da Matteo Salvini su Facebook il due dicembre. Piace a diecimila persone con oltre centocinquantamila visualizzazioni, duemila quattrocento condivisioni e centinaia di commenti entusiastici. Ora se queste affermazioni fossero fatte da una persona qualunque sul più diffuso social network sarebbero state degnate di qualche solitario mi piace e i commenti sarebbero stati limitati alle dita di una mano. Purtroppo queste temerarie dichiarazioni proferite dal segretario di un importante partito politico nazionale riscuotono una marea di consensi a mio avviso immeritati. Che gli istituti italiani cadano a pezzi non è una novità. Le annuali relazioni diramate dagli uffici ministeriali parlano di edifici pericolanti, sprovvisti di collaudi statici, di impianti malfunzionanti e carenti delle certificazioni essenziali. Un politico con la P maiuscola non necessiterebbe di alcun genere di segnalazioni: basterebbe si recasse nell’istituto sotto casa e prendesse visione della situazione nella quale versa per attivarsi risolutamente nella risoluzione dei principali problemi. Da qui deriverebbe il suo impegno personale ad accrescere i fondi destinati all’edilizia oppure dovrebbe cercare di sbloccare eventuali intoppi nella spendita di risorse destinate a questi scopi. Invece si chiama a raccolta il popolo del web per cercare consensi in vista di future elezioni. All’estero una siffatta affermazione sarebbe sintomo di superficialità e pochezza. Da noi suscita ammirazione e approvazione. Ma l’ultima affermazione spicca per acutezza e perspicacia. “Segnala il professore che fa politica faziosa”. Immaginiamo cosa succederebbe se un alunno prendesse sul serio questa affermazione. Sarebbe bello poter segnalare, con la scusa della faziosità, l’insegnante che lo ha redarguito per scarsa applicazione nello studio o che gli ha inflitto un tre nell’ultimo compito in classe. Questa denuncia consentirebbe al politico in questione di recarsi, con il codazzo dei propri portaborse, a scuola per chiedere l’allontanamento del reo. Paradossalmente si potrebbe istituire a scuola un processo sommario con la scontata condanna al rogo o al carcere duro del malcapitato docente. Qualcuno dovrebbe spiegare al Matteo nazionale che nella scuola esistono organismi di controllo che si attivano automaticamente attraverso le segnalazioni al dirigente scolastico da parte degli stessi alunni o delle famiglie di eventuali manchevolezze o faziosità del docente. Note e rilievi preludono automatici accertamenti da parte dello stesso dirigente e successivamente dagli ispettori ministeriali con la possibilità di una sospensione o di un allontanamento dall’insegnamento del docente in caso di constatazione di dirette responsabilità. Mi chiedo dove si trovava questo intellettuale del governo della cosa pubblica quando il partito di cui regge la segreteria contribuiva a tagliare i fondi alla scuola contribuendo irreversibilmente alla tragica situazione nella quale versano molti edifici scolastici. Credo debba rivedere la propria posizione e invitare i ragazzi a segnalare soprattutto i politici che registrano altissime percentuali di assenze nelle sedi istituzionali alle quali con il nostro voto li abbiamo eletti. Oppure si potrebbe iniziare a censurare sui social quanti delinquono, quanti sono stati condannati per concussione, per corruzione o semplicemente sono stati fatti oggetto di un avviso di garanzia e continuano imperterriti a svolgere il proprio mandato. L’etica, la moralità e l’integrità dei comportamenti dei nostri rappresentanti se ne gioverebbero e le condivisioni, i “mi piace” e i commenti di apprezzamento si reggerebbero su motivazioni più solide.

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