Qualche volta anche le
convinzioni più granitiche si sgretolano. Ci si ricrede e si è felici di riconsiderare
i propri convincimenti perché talvolta la società che ci circonda è migliore di
come pessimisticamente la immaginiamo e di come amaramente ci viene descritta.
Prendiamo la politica che potremo definire la forma più alta di impegno, di
attenzione, di cura e di carità. Di questi tempi si rischierebbe l’impopolarità
se ci si definisse politici; se, poi, ci trovassimo in un ufficio di
collocamento, in una sede dell’agenzia delle entrate o nelle gradinate di uno
stadio rischieremmo l’incolumità. Per questi motivi i politici di alto e di
basso rango camminano per le strade accompagnati da persone che vigilano sulla
loro vita. Invece la buona politica esiste e spesso, proprio perché virtuosa,
non fa notizia. Ieri ne ho avuto la controprova assistendo alla seduta del
consiglio comunale del mio paese. L’ordine del giorno prevedeva l’approvazione
del regolamento per l’elezione del consiglio comunale dei ragazzi. Confesso di
essermi emozionato. Non tanto perché si fronteggiavano la scuola e la politica
i due universi che hanno contrassegnato significativamente la mia vita; ma
perché i rappresentanti delle due istituzioni mi hanno riconciliato con la
purezza dei sentimenti e mi hanno rassicurato sul futuro della mia comunità. Berchidda
avrà un futuro luminoso- mi sono detto- perché i politici che siedono in
consiglio hanno tutti i requisiti di preparazione, di moralità, di competenze e
di professionalità per garantirglielo. Ho maturato, altresì, la convinzione che
anche i giovanissimi studenti che inizieranno a dicembre, dopo le elezioni, a
confrontarsi con le problematiche ambientali, quelle del tempo libero, quelle
della promozione di nuove attività, saranno pronti tra una decina d'anni a raccogliere degnamente il
testimone. Ho osservato attentamente i protagonisti della seduta. Una
rappresentanza dei ragazzi della scuola, dopo una serie di incontri con i
portavoce dell’amministrazione comunale ha presenziato alla discussione con
un’attenzione e una compostezza che mi hanno sorpreso. Al mio fianco due
ragazzine: la prima, con un apparecchietto sui denti che la faceva apparire più piccola, non ha perso una parola del
dibattito; la compagna non si è stancata di prendere
appunti su un quaderno. Seri, motivati e attenti tutti gli altri. Una bella immagine della
nostra gioventù futura. Dall’altra parte il sindaco Andrea e i consiglieri
Luca, Mirko e Paola: hanno diffusamente spiegato ed illustrato, a nome
di tutti i colleghi, la bontà dell’iniziativa con la semplicità
delle parole e l’appropriatezza dei contenuti. Spendersi nella politica e per
la politica a favore della propria comunità, iniziando fin dalla più tenera età,
aiuta a crescere e a maturare avendo una visione dei problemi che ci attendono
più chiara e più precisa. Uno degli obiettivi dell’iniziativa consiste nel
promuovere la cittadinanza attiva e consapevole, attraverso la partecipazione
degli studenti a diversi progetti che mirano a valorizzare la propria
comunità. I ragazzi porteranno avanti una serie di attività volte alla
sensibilizzazione e al rispetto dei temi dell'educazione all'ambiente, della
legalità e della cittadinanza. Chiudo invitando i ragazzi, tutti i ragazzi, a
rileggere la stupenda poesia di Raul Follereau rivolta agli adolescenti del
mondo intitolata “Ed ora tocca a voi battervi” che si conclude con queste
meravigliose parole: “La più grande disgrazia che vi possa capitare è di non
essere utili a nessuno e che la vostra vita non valga a niente”.
Nessun commento:
Posta un commento