mercoledì 9 dicembre 2015

Deputati...al riposo




Tre mesi di vacanze. Niente male per una categoria di onesti lavoratori che scarseggia di privilegi! Cumuleranno novanta i giorni di ferie i nostri parlamentari al termine del 2015. Possono ritenersi soddisfatti i deputati e i senatori che ogni tanto si lanciamo in ardite elucubrazioni sull’importanza del lavoro, sul valore dell’impegno e sulla grandezza dell’operosità. Eccellono anche nel disquisire sulla dignità dello studio che contribuisce a formare i giovani e a prepararli ad un roseo futuro. Lontano migliaia di chilometri da casa, se vogliamo, ma che importa quando a partire sono i figli degli altri! I dieci giorni di ponte dell’Immacolata che preludono alle future vacanze natalizie sono sale sulle quotidiane ferite e sulle dure fatiche dei lavoratori della nostra amata Italia. Riprenderanno la propria attività, dopo un brevissimo intermezzo di rientro a Roma per approvare la legge di stabilità, nella seconda settimana del mese di gennaio. Ci auguriamo che possano rioccupare i banchi di Montecitorio riposati, rilassati e distesi dopo un anno particolarmente faticoso e stressante. Per lenire le preoccupazioni dovute ad un debito pubblico crescente, hanno ritenuto opportuno corrispondersi i finanziamenti pubblici relativi agli anni 2013 e 2014 senza alcun controllo sui bilanci. L’importo complessivo pari a 45.5 milioni di euro è stato approvato da tutti i rappresentanti dei cittadini esclusi i grillini. Tutto questo è avvenuto con una solerzia straordinaria e in spregio alle delibere adottate dagli uffici di presidenza che, tra la fine di luglio e l’inizio di agosto, avevano inserito una clausola di salvaguardia: i finanziamenti sarebbero stati erogati previo accertamento sulla correttezza dei bilanci. Neppure questa norma è stata tenuta in considerazione. Perché perdere tempo in analisi attente e accurate? Occorre essere misericordiosi con quanti non sono in regola cioè con tutti. Questa predisposizione dell’animo, oggi particolarmente attuale, ha portato ad un’immediata soluzione di tutti i cavilli burocratici. I soldi ci sono e se non ci sono si trovano. E tutti vissero felici e contenti. Meno soddisfatti gli elettori, categoria in estinzione che si riconsidera nell’approssimarsi degli appuntamenti elettorali. Talvolta le memoria degli elettori è capace di giocare brutti scherzi ai paladini dell’arroganza, della sfrontatezza e della prepotenza.

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