sabato 18 giugno 2016

La bellezza di un mosaico



La bellezza e il fascino dei mosaici mi hanno sempre affascinato. Durante gli studi classici e successivamente in occasione delle visite alle basiliche paleocristiane, rimanevo sorpreso dalla magia che sprigionavano queste prodigi della manualità e dell’intelligenza umana. Il termine significa opera delle muse, divinità figlie di Giove, che rappresentavano l'ideale supremo dell’arte. Gli sguardi dei visi che accompagnano gli spostamenti degli spettatori mi colpivano e mi sorprendevano. Quale nobile maestria ha consentito all’artista di creare tale suggestione mettendo insieme piccole tessere multicolori? La magia, il fascino e la bellezza di queste opere d’arte si ritrova talvolta nelle persone. La loro scomparsa costituisce motivo di lancinante sofferenza soprattutto se hanno accompagnato per tanti anni il nostro percorso di vita. Scopriamo, allora, quanto facciano parte di noi; ci accorgiamo che senza di loro non avremmo potuto essere quello che siamo; si è creato lo stesso legame indissolubile che accompagna il giorno alla notte e la vita alla morte. Riflessioni che ho maturato, mentre accompagnavo nell’ultimo viaggio una figura a me e ai miei molto cara. I piccoli-grandi tasselli della sua personalità delineano un profilo dagli innumerevoli pregi. Enumerarli tutti sarebbe impossibile. Il valore del sacrificio innanzitutto: donare ogni attimo della propria vita e sacrificare ogni propria esigenza per il bene del prossimo. La maternità sempre accolta con la gioia e con la soddisfazione di aver contribuito ad arricchire la famiglia di amori irrinunciabili. Il senso profondo della giustizia e della correttezza comportamentale, l’umanità e l’altruismo. Possedeva una straordinaria lucidità ed una memoria sbalorditiva. Ricordava i legami parentali delle diverse generazioni e non aveva necessità di consultare ricettari per riferirti i dosaggi delle sue prelibatezze. Aveva raggiunto un’età che ci portava a salutarla con grande trasporto affettivo, consapevoli che quel commiato poteva essere l’ultimo. Eppure il suo distacco ci ha colto di sorpresa per la repentinità con la quale è maturato. Il giorno prima di morire le avevo letto un mio post nel quale erano condensati i miei ricordi del primo giorno di scuola: rammento il suo sofferto sorriso e un moto di commozione. Il suo primo giorno tra i banchi era stato molto simile al mio. Nel momento del decesso, abbiamo istintivamente rivissuto e rimpianto l’amore e l’affetto che aveva dispensato a piene mani. Il dolore per la scomparsa è attenuato dalla consapevolezza che il suo distacco si è compiuto come aveva sempre desiderato: sognando l’amato compagno, nella sua casa, nel suo letto, accompagnata dall’assistenza e dalla trepidazione dei figli, dei nipoti, dei generi, delle nuore e di tutte le persone care.

Nessun commento:

Posta un commento