venerdì 10 giugno 2016

Commissari tecnici o insegnanti



In Italia vige una massima secondo la quale siamo tutti commissari tecnici della nazionale di calcio. Questo fenomeno raggiunge il suo apice in prossimità di manifestazioni prestigiose quali europei o mondiali. Mutuando questo principio, rilevo che siamo tutti insegnanti e non solo in congiunture cruciali quali inizio o chiusura dell’anno scolastico. Ogni giorno, purtroppo, genitori, opinionisti, giornalisti, responsabili delle istituzioni più disparate, spesso profani di didattica e di pedagogia, si arrogano il diritto di interloquire con il mondo della scuola. Suggerimenti, osservazioni, giudizi, critiche vengono dispensati in ogni momento a beneficio dei docenti. Il motivo è semplice: i responsabili dell'educazione sono ritenuti sprovveduti o incapaci di svolgere compiutamente il proprio ufficio. Una notizia di cronaca di questi giorni conferma questo particolare. Il sindaco di Mamoiada, riprendendo integralmente un elenco di 15 suggerimenti rivolto ai propri alunni dal professor del liceo di Fermo Cesare Catà, ha disposto l’abolizione dei compiti durante le vacanze estive degli alunni della propria collettività. Le esercitazioni dovranno essere sostituite con letture, pratica sportiva, correttezza comportamentale e dialettica, riflessioni, osservazioni, buone compagnie, arricchimento culturale e conseguente maturazione di nuove e più profonde consapevolezze. Non basterebbero diversi lustri per conseguire alcuni di questi obiettivi. Il sindaco verificherà l’osservanza delle sue disposizioni senza precisare le sanzioni comminabili agli inadempienti. Non spetterebbe ai docenti il compito di individuare quantità e qualità delle esercitazioni? Solo loro, attraverso un quotidiano rapporto, conoscono appieno caratteristiche, specificità e personalità degli alunni. I ragazzi delle scuole del suo centro hanno, inoltre, attitudini, possiedono competenze, hanno maturato esperienze dissimili da quelle vissute dai loro coetanei marchigiani. Consiglio, pertanto, i “tifosi” attuali e quelli futuri di riconsiderare il ruolo dell’insegnante rivalutandone capacità e competenze: sono gli insegnanti, in definitiva, i diretti responsabili dell’educazione globale dei ragazzi che si realizza attraverso la trasmissione della conoscenza non disgiunta da un’armonica attuazione dei processi di comprensione del mondo.


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