Non se ne parla.
Costituisce un diritto acquisito ormai metabolizzato. Tutti i partiti, tranne
uno, si sono prontamente adeguati per sfruttarne la potenzialità. Incuranti
della logica perversa che stava alla base della sua approvazione. Peraltro
espletata in maniera quasi plebiscitaria nei due rami del parlamento.
Entusiasmare lo sprovveduto elettore raggirando la sua ingenuità. Ci riferiamo
al trucco delle pluricandidature che il nuovo sistema elettorale ha messo a
disposizione dei partiti. Esiste una motivazione
logica alla base della conservazione di questo privilegio feudale? Non
l’abbiamo trovata. Non so se tra i lettori ci sia qualcuno in grado di
giustificare questo stratagemma che costituisce una specie di gioco delle tre
carte. Scopri/voti Tizio e poi ti accorgi di aver votato Sempronio scoprendo
che Tizio si è accasato da un’altra parte. E questo obiettivo lo si persegue
attraverso un oculato calcolo del livello di fidelizzazione dei secondi
arrivati. Che diventeranno primi in base ad un’accurata analisi del grado di
curvatura schienale raggiunta. Forse i votanti potrebbero sconfessare con il
voto la filosofia che ha avvalorato questi sistemi perfidi; ma è solo utopia
pensare di respingere le logiche perverse e dominanti dei partiti. Avrà ragione
quel mio amico che da anni non esprime il proprio voto perché mantiene una
postura eretta? Non oso raccogliere questa ipotesi anche se la tentazione è
forte. Prepariamoci, pertanto, a discettare, all'indomani del voto, sulla
crescente ed allarmante disaffezione degli elettori, indossando l’abituale
cilicio di contrizione e d’incredulità.
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