lunedì 19 dicembre 2016

Presepi in vetrina: un messaggio stupendo



Un albero di Natale realizzato con pneumatici, un altro con tavolette di pallet, un altro con reti metalliche ed un altro con cerchi di biciclette, un altro ancora costruito con bottiglie di vetro: sapientemente colorati, intelligentemente addobbati, accortamente decorati sorprendono e testimoniano la maestria degli autori. Materiali poveri che, quasi per magia, diventano opere d'arte. Un tripudio di luci e di luminarie negli spiazzi, nei balconi, nei davanzali e nelle diverse vie del paese. Ambientazioni che spaziano dalle lande ghiacciate del polo nord alle savane africane, dalle periferie delle nostre città ai paesaggi campestri in un turbinio di felici intuizioni e di brillanti progettazioni. Capanne erette in cemento o utilizzando le tradizionali plance di sughero; non mancano i ricoveri in arbusti o in travi di legno. Tutti i ritrovati dell’intelligenza umana, adottati nei secoli per proteggere l’umanità dalle intemperie, sono stati sagacemente riprodotti nei diversi angoli del paese. Pavimentazioni in pietre, in sabbia, con arbusti o con fieno. Statue costruite in tessuti, personaggi e animali composti in lana ed in legno, talvolta realizzati utilizzando vetro, ferro, cartapesta o poliuretano espanso: non credevo che ci si potesse sbizzarrire tanto nella ricerca e nel coronamento dei propri ideali di bellezza, di vita e di civiltà. Alcune atmosfere evocanti la natività rendono maggiormente al crepuscolo grazie al sapiente gioco delle luci, delle luminarie o del fioco bagliore dei ceri. Altre vengono meglio apprezzate durante il giorno: solo allora, se ci si sofferma ad osservare con attenzione, si può ammirare la geniale valentia di quanti hanno speso tempo, estro e creatività per stupire e sorprendere. Notte de chelu, presepi in mostra a Berchidda, sapientemente organizzato dalla locale pro loco, è giunto alla terza edizione e si impone, nella programmazione locale, come evento stabile e riuscito. Tutto il paese si sente coinvolto e si adopera al suo successo; i risultati di quest’anno confermano le più rosee aspettative degli organizzatori. La manifestazione cresce; alcuni accorgimenti risultano intelligenti e premianti. Il numero di visitatori imponente, il lodevole impegno dei volontari, la sorprendente creatività e la straordinaria fantasia degli allestitori costituiscono gli elementi fondanti di un evento che inorgoglisce un’intera comunità. “Un messaggio stupendo” lo ha definito il vescovo mons. Corrado Melis durante la sua visita nella giornata inaugurale; ma è soprattutto un segnale che la comunità berchiddese indirizza ai visitatori e agli ospiti per rappresentare la propria religiosità intrisa di accoglienza, di ospitalità, di cultura enologica e di sapienza gastronomica. Il miracolo, però, non potrebbe concretarsi se non fosse sorretto da un alto spirito di collaborazione e da un radicato sentimento di amicizia e di cooperazione. I visitatori, che ritenevano che con l’edizione dello scorso anno si fossero raggiunti picchi di perfezione ineguagliabili, hanno avuto validi motivi per ricredersi. Intanto hanno sorpreso i numeri cresciuti a tutti i livelli. Hanno assicurato la propria presenza oltre trecento coristi,  due bande musicali (la locale Bernardo Demuro  e la “Michele Columbano” di Calangianus), tre cori polifonici provenienti da Pattada, Monti e il locale Santu Sabustianu; a questi occorre aggiungere  tre cori polifonici (“Pietro Casu” di Berchidda, “Boci d’Agliola” di Telti e di Silanus), quattro cori tradizionali (“Santu Sabustianu di Berchidda, Santa Rughe di Pattada, San Gavino di Monti ed il coro di Florinas) ed infine  il “Movin’on Up Gospel Choir” di Olbia. Una folla imponente di visitatori ha seguito le melodie dei protagonisti delle voci e della musica che, partendo da una Piazza del Popolo impreziosita da un maestoso albero di natale, hanno fatto tappa in tutti i presepi dove si sono esibiti nei canti natalizi e nelle melodie della tradizione. Una lunga passeggiata ricca di sorprese attraverso i quartieri del paese; i più sedentari potevano approfittare di un trenino che faceva spola avanti e indietro per soddisfare le molteplici esigenze. Al termine, i tanti presenti hanno potuto deliziare i propri palati degustando i piatti tipici della tradizione culinaria berchiddese e di quella sarda. Gioia, soddisfazione, esultanza sono i sentimenti che gli organizzatori della pro loco hanno espresso al termine della giornata inaugurale rivolgendo, nel contempo, apprezzamenti e ringraziamenti a tutta la collettività che, ancora una volta, ha offerto un mirabile esempio della civiltà dell’accoglienza che da sempre la contraddistingue. “E’ veramente complicato per noi, - hanno dichiarato i responsabili della Pro loco- trovare le parole adatte per esprimere al meglio la gratitudine che abbiamo nei vostri confronti, così quanto lo è individuare tutti quelli che hanno fatto GRANDE la terza edizione di Notte de Chelu. Sabato 10 dicembre, sotto il nostro coordinamento, ognuno ha, infatti, svolto egregiamente il proprio compito, ma quello che rende davvero unico questo evento, è un ruolo non assegnato, spontaneo, è l'essere Berchiddese, quello che fa sì che il visitatore ed il turista diventi "ospite", facendolo sentire a casa propria!! Grazie a tutti per la collaborazione! Grazie Berchiddesi!!!”

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